Fotografia immersiva

FOTOGRAFIA PANORAMICA

Fotocamere e tecniche panoramiche

Nella tecnica di foto-mosaico, la giuntura delle immagini ha sempre avuto problemi di natura prospettica:in pratica non è possibile un perfetto allineamento dei bordi.
Furono quindi ricercati per la ripresa di scene panoramiche dei sistemi fotografici ottico-meccanici.
Le fotocamere panoramiche si possono classificare in tre gruppi: a ottica rotante, con il dorso portapellicola fisso; fotocamere rotanti, dove ruota sia la lente che il dorso; con lenti grandangolari.
Già nel 1843, pochi anni dopo l'invenzione della fotografia stessa, gli austriaci J. Puchberger e Wenzel Prokesch, brevettano una fotocamera con lente rotante (tramite un meccanismo a manovella) e con un dorso curvato, che aveva un angolo di ripresa di circa 150° e che viene chiamata "Ellipsen Daguerreotype".
Della stessa epoca(c.1844) è la fotocamera Megaskope di Friedrich Von Martens, con lente oscillante e dorso curvato.

puchberger view of Paris
Friedrich Von Martens, La Seine, la rive gauche et l'ile de la Cite - 1845
chevalier
J. Puchberger brevetto per fotocamera panoramic, detto Dagherrotipo Ellipsen"- 1843
Charle Chevalier, Vista di Parigi presa in prossimità del Pont Neuf c. 1844
mandata a Fox Talbot
 

Viene indicato l'inglese M.Garella, come l'inventore, nel 1857, della prima fotocamera rotante in grado di coprire i 360°,
ma l'attribuzione corrente è a John R. Connon con un brevetto del 1880 per una fotocamera simile a quella di Garella.
connon
John R. Connons - brevetto John R. Connons, fotocamera a 360°
connon pano
John R. Connons, Brooklyn Bridge - 1890
 

Nella categoria di fotocamere con lenti grandangolari, va ricordata la fotocamera brevettata dall'inglese Thomas Sutton nel 1859, che utilizzava, assieme ad un dorso ricurvo, un obiettivo sferico riempito di acqua, che produceva immagini di circa 120°.
sutton camera
Sutton Camera - 1859
 

Il francese Paul Moëssard brevetta nel 1890 una fotocamera con dorso ricurvo e obiettivo rotante.(1)
moessard camera
 
moessard panorama
Panoramica eseguita con il "Cylindrographe photographique" - Parigi 1889.
 

Nel 1901 i fratelli Lumiere si interessano a sviluppare la tecnica per coprire i 360° con una fotocamera chiamata Periphote.
F.lli Lumiere, Palermo - 1901
Costruiscono inoltre, un proiettore adatto alle immagini realizzate con la Periphote, usato nel "Photorama Lumière", evoluzione del diorama di Daguerre.
periphoto
Photorama Lumière Il proiettore e la fotocamera Periphote
 

La Rochester Panoramic Camera Company (poi acquisita dalla Kodak) brevetta nel 1904 a nome di Johnston, Reavill, e Brehm, la Cirkut Camera, anch'essa rotante in cui il movimento interno della pellicola era sincronizzato col movimento della fotocamera. Poteva riprender con angolo dicampo variabile anche oltre i 360°.
Messa sul mercato ebbe un notevole successo e fu prodotta fino al 1940 in diverse versioni, con pellicola di diversa grandezza.
cirkut
cirkut
Kodak Cirkut camera N°5  
W.J. Moore co. Vancouver - 1914 (Cirkut camera)
 

La fotografia panoramica viene applicata non solo ad architetture e paesaggi, ma anche per documentare eventi, come ad esempio il terremoto di San Francisco nel 1906:
George Lawrence, San Francisco Earthquake - 1906
La foto qua sopra, è stata scattata dall'alto, utilizzando una catena di aquiloni a cui era agganciata la fotocamera ad obiettivo rotante e col piano-pellicola incurvato:
George Lawrence, backstage per il San Francisco Earthquake - 1906
 

Dai primi del novecento la fotografia panoramica si diffonde rapidamente.
Fra i produttori di foto panoramiche ricordiamo la Moffet Studios, e la Notman Photo Co., che operarono anche in Italia agli inizi del XX secolo: le immagini qua sotto provengono da un negativo unico, ma stampato su più fogli di carta.
venezia
Moffet Studios, Canal Grande - Venezia, 1909
 
pincio
Notman Photo Co., Il Pincio - Roma, 1909
 

La Cirkut Camera fu usata per documentare gli eventi più diversi: qui sotto un concorso di bellezza...
Joseph M.Maurer, Bathing Girl Revue - Galveston, 1922 <--->

NOTE
1) Da Italo Zannier, Fotografia e Immagine dell'Architettura, Comune di Bologna, 1980:
7. Il Panorama: Pierre Moèssard [Paul Moëssard NdR ]:...
«Dall'età eroica del dagherrotipo, alcuni ricercatori erano stati tentati da questo problema: riprodurre l'orizzonte tutto intero...»«...la soluzione logica consiste nell'ottenere tutto o parte del panorama con un apparecchio a prospettiva cilindrica: su di una superficie continua disposta nel fuoco dell'obiettivo, dunque in forma curva...» (R. Lecuyer: «Histoire de la Photographie», Parigi 1945 p. 299) Nell'illusione di «vedere tutto», possibilmente anche ciò che si trova alle nostre spalle, abbracciando ogni cosa in un sol colpo d'occhio, si è viavvia ampliato anche il cono visivo degli obiettivi, sempre più «grandangolari», «panfocus», «panoramic», «fish-eye»; quest'ultimo è parso deformante più degli altri, e invece propone soltanto un altro modo di mettere in codice una minuscola, piccolissima porzione della nostra realtà.
Sempre Zannier in Luoghi di Passaggio, sito web Comune di Verona, (2000 c.):
" Nessun panorama, neppure a trecentosessanta gradi come quelli di Johann Sattler o di Robert Barker, può riferire definitivamente, in modo esaustivo, sulla natura (sulla qualità) di un paesaggio, dinamizzato invece dal tempo, dal topos dell'osservatore; anzi, lo straniamento dell'immagine sembrerà maggiore, così congelata, in quanto non corrisponde al alcun "modo di vedere", se collegata alla percezione fisiologica, funzionale oltretutto, del nostro sguardo.
Anche il Panorama (lo spettacolo del...), pur nella sua pretesa documentaria, oltre che suggestiva (già un ideale fotografico...), era stato inizialmente definito (il brevetto è del luglio 1787, cinquant'anni prima del fatidico sogno di Daguerre-Niépce). come un dipinto paesaggistico colto nella "nature à coup d'oeil"; un colpo d'occhio non istantaneo e occasionale, però, ma conseguente a un giro d'orizzonte che presume una torsione del corpo, in una decisione che è riassuntiva e quindi inevitabilmente emblematica. Con il Panorama si estrapola così una nozione di paesaggio, che è un'idea, da un punto di vista, in un momento determinato, scegliendo quindi una sola ipotesi di realtà, conforme all'ideologia storica dello spazio, al comportamento culturale."

 

RIFERIMENTI:
- Timeline of Panoramic Cameras
- The Library of Congress
- Institut Lumiere
- "A city in ruins" - Dailymail.uk
- AutentyCity - City of Vancouver blog

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© Toni Garbasso